Workshop
Il diritto di leggere:  politiche istituzionali e innovazioni tecnologiche per l'accesso dei disabili all'informazione e alla cultura

 

Maria Grazia Targa - Biblioteca Civica di Cologno Monzese


Nessuno escluso” è un progetto finanziato dalla Regione Lombardia pensato per sviluppare servizi multimediali finalizzati a garantire uguaglianza d’accesso alle nuove tecnologie a fasce della popolazione svantaggiate, tra i primi anziani e disabili; i dettagli e l’origine del progetto sono disponibili sul sito della biblioteca.

Ripercorrendo le tappe che ci hanno permesso di stendere un progetto ed iniziare questa esperienza, dobbiamo ritornare agli inizi degli anni ’90. Il primo approccio, è nato dalla richiesta di un insegnante di lettere di scuola media inferiore che necessitava di strumenti didattici per un suo alunno non vedente. In quel periodo, la biblioteca si avvaleva della collaborazione di un attore per alcune letture alle scolaresche in visita. L’attore fu incaricato di registrare su audiocassetta i testi indicati dall’insegnante. Seguirono poi altri tentativi di richiesta per un nostro utente di libri in braille a due biblioteche per ciechi. Non c’è stata disponibilità perché a quel tempo le biblioteche non volevano intermediari, gli utenti dovevano rivolgersi personalmente a loro ed i libri erano spediti a domicilio, non ritenevano opportuno l’interesse e il tramite di una biblioteca pubblica.

A distanza di dieci anni, nel 2000 ho visitato il Libro Parlato di Milano e ho capito il perché. Lavorano benissimo, in sostanza è un ufficio postale dove spediscono cassette in tutta Italia, hanno tecnologie avanzatissime e stanno riversando tutte le loro audiocassette su cd-rom, e, come ha detto chi mi ha preceduto, digitalizzano testi anche per un singolo utente. Il compito della biblioteca è mettere in contatto chi ha questa necessità con chi la offre, più che possedere il materiale, avviando anche delle forme di prestito interbibliotecario.

Nel ‘92 pensavamo di mettere in piedi una “banca testi”, liberi da copyright, una sezione inediti, il tutto in formato elettronico. Nacque la prima idea di ricerca sponsor per “La biblioteca telematica”, non siamo riusciti ad andare avanti con quest’iniziativa, mentre si è invece concretizzata nel ‘97 una prima postazione per non vedenti, grazie ad un contributo della Provincia di Milano per la costituzione di quattro biblioteche multimediali.

Sempre proseguendo con questa tensione, nasce nel ’98 il progetto “Nessuno escluso”, grazie al finanziamento della Regione Lombardia, nel maggio del ‘99 s’inaugura la Sala Macchine.

Inizialmente ci siamo trovati nella condizione che diceva prima Loiodice: avere una bellissima sala macchine con degli ausili per disabili ecc., ma senza utenti. E’ stato per me un inizio difficoltoso, perché mi trovavo comunque a cercare persone avendo già degli ausili che potevano anche non essere adatti a chi incontravo, questo mi creava qualche problema. Ripensandoci ora, se non c’era questo contributo, se non mettevamo in piedi questo servizio, l’interesse non si sarebbe mosso così come è avvenuto; quindi non è vero che se il materiale resta inutilizzato per un certo periodo, non serve e sono soldi spesi male, va promosso creativamente.

Gli ausili che abbiamo li trovate sul nostro sito; La biblioteca non ha mai attuato un’effettiva promozione del servizio per disabili, la promozione del servizio è sempre stata legata alla promozione della sala macchine, va precisato però che qualsiasi iniziativa la biblioteca organizzi, si pone sempre tra gli obiettivi la promozione del servizio per disabili.

Nel ‘98 abbiamo prodotto un cd-rom, grazie alla collaborazione con la provincia di Milano, che si chiama “Multi-face” la biblioteca dalle molte facce, l’anno prossimo uscirà la seconda edizione perché la prima è già esaurita e in parte superata.

Nel 1999, al convegno promosso dalla Regione Lombardia “La biblioteca amichevole”, la nostra biblioteca ha presentato una ricerca sulle esperienze effettuate o in atto presso biblioteche pubbliche italiane e straniere orientate a diffondere l’utilizzo delle nuove tecnologie fra gli utenti svantaggiati.

Dall’indagine emerse l’importanza del ruolo delle biblioteche pubbliche nel non escludere nessuno, coinvolgendo attivamente l’utenza esclusa attraverso corsi introduzttivi alle nuove tecnologie.

Sempre nel ‘99 un seminario laboratorio “Whi not wai?” rivolto a bibliotecari, per l’accessibilità alle pagine web e un corso di formazione all'uso delle macchine per persone anziane, con il fine di formare dei tutors anziani che a loro volta avrebbero seguito altri utenti nell’introduzione alle nuove tecnologie.

Per stimolare una riflessione sulle possibilità e sulle difficoltà di una strategia didattica finalizzata all’integrazione nel 2000 si sono svolti due seminari.

Il primo, “A scuola di handicap” rivolto a docenti di scuole di ogni ordine e grado e ai diversi “operatori dell’handicap” della Provincia di Milano. Durante l’intera giornata un attore ha effettuato un percorso di lettura sulla disabilità. La partecipazione di numerosi insegnanti e queste letture “a voce alta”, ha poi notevolmente incrementato i prestiti librari della biblioteca su queste tematiche. In occasione di questo seminario abbiamo acquistato i primi libri a grandi caratteri: possediamo tutta la collana “Corpo 16” dell’editore Angolo Manzoni di Torino, ora anche la collana “corposedici” dell’editore Punto di Fuga di Cagliari, oltre ad alcune videocassette per non udenti “Il mondo dei segni” delle edizioni Fabula di Milano. Da Anastasis, abbiamo acquistato i primi software didattici per letto-scrittura, raddoppiati nel 2001 grazie ad una proposta di scambio effettuata con CSE piccoli. Diverse le riviste sulla disabilità disponibili in emeroteca, altre linkabili dal nostro sito internet.

Nel dicembre 2000 si è tenuto il secondo seminario “Abili dis-abili” rivolto a persone disabili, genitori ed associazioni, operatori sanitari e a tutti coloro che a vario titolo operano quotidianamente con l’handicap. Diviso in due filoni d’intervento: le abilità artistiche: teatro, musica, danza e arte; e il lavoro: dalle cooperative ai software e ausili per l’handicap, ha visto la partecipazione sia in qualità di relatori sia di partecipanti, di numerose associazioni e cooperative locali o operanti sul territorio.

Sempre nel 2000, su invito di ASPHI ho partecipato ad Handimatica, e qui ho avuto la possibilità di scoprire una realtà che mi era quasi sconosciuta.

Dopo due anni dall’avvio del progetto “Nessuno escluso”, si è rilevata la necessità di precisare meglio le linee di intervento rivolte a persone disabili, anziane o ad altre categorie di persone scarsamente motivate all’uso delle nuove tecnologie. Inizialmente si è lavorato molto sul versante rivolto alla popolazione anziana; mentre per quanto riguarda la disabilità, non avendo molta utenza, non sapevamo come muoverci. Abbiamo capito che l’informatica e la tecnologia sono degli strumenti indispensabili per informarsi, conoscere, apprendere e in alcuni tipi di handicap è anche l’unico strumento per poter comunicare.

Questa precisazione ha il solo fine di tener conto integralmente di tutte le caratteristiche delle persone disabili che s’incontrano in quanto ognuna necessita di risposta ad un bisogno, risposta costruita con e su misura dell’interessato, che tenga quindi conto, sì degli interessi, ma anche delle capacità del singolo, pertanto non omologabile a categorie generiche.

Punto nodale di questa fase del progetto è stata la considerazione che la crescita tecnologica aiuta chi ne è a conoscenza e il beneficio è tanto più grande quanto più le “informazioni” sono disponibili per tutti, nessuno escluso. L’informazione può essere definita come la base di ogni forma di conoscenza.

Dal 2000 in avanti, il nostro indirizzo si è rivolto più che altro verso l’informazione: cosa c’è e che cosa è disponibile. Il lavoro che stanno facendo a Venezia con il progetto Lettura Agevolata, per noi bibliotecari, e non solo per noi, è importante. Nei contatti che ho avuto con persone non vedenti o  ipovedenti, quando cercano un testo, devono cercare in cinquanta luoghi dove lo possono trovare già pronto, per poi richiederlo. Avere un catalogo unificato dei documenti già disponibili è una grande facilitazione.

La risorsa informazione può diventare un elemento chiave della capacità competitiva ed è quello che hanno capito anche i nostri amministratori, la biblioteca di Cologno in questo è molto attiva. L’offerta qualificata, di una rete innovativa di servizi informativi, è un prodotto che attiverà forme di ricaduta positiva su tutto il funzionamento, sull’efficienza e sull’efficacia della “macchina comunale” contribuendo alla valorizzazione e alla crescita del territorio. Instaurare un processo informativo attraverso soluzioni integrate tra servizi e tra persone disabili e sistemi tecnologici, consente l’inizio dell’abbattimento della prima “barriera”. Lo diceva Franco Bomprezzi qui ad HANDImatica2000 che “un tempo si è lottato per abbattere le barriere architettoniche, ora invece c’è una “barriera invisibile” che va eliminata che è quella della tecnologia.

Nel 2001 si è appunto sviluppata questa nuova fase del progetto che ha indicato delle Linee di indirizzo: Informazione, conoscenza e una rete di servizi con persone disabili. Queste linee sono un po’ partite in sordina, a piccoli passi, perché una volta ipotizzate la griglia delle linee (che io considero sempre in bozza) si è iniziato a verificarle nella pratica: cioè non volevamo inventarci niente di nuovo, ma sperimentarle e concretizzarle con chi ha questo tipo di problematica, vale a dire direttamente con le persone interessate, eliminando ciò che non va o migliorando dove serve e cercando di definire meglio gli obiettivi. La cosa che è risultata evidente, è che questo progetto è sempre in itinere, cioè cambia in base alle persone che si incontrano e alla risposta positiva o negativa che viene data al progetto. L’indicazione metodologica che emerge nelle Linee di Indirizzo è che per qualsiasi attività si parte dalla  cura nell’informazione, seguendo tre punti essenziali: 1) Più che le risposte o la presentazione di soluzioni e pacchetti ad hoc, è importante avere sempre presente la ricerca delle domande, ovvero indurre e stimolare i diretti interessati a porre delle richieste. 2) Ricercare e favorire nella programmazione la partecipazione attiva di persone disabili quali esperti o docenti per corsi o altro. 3) Avere in mente obiettivi adeguati a chi c’è di fronte, i bisogni da soddisfare devono essere sempre vicini alla sfera del soggetto.

L’ultima iniziativa interessante che vi accenno, perché il tempo a disposizione è ormai scaduto, è un corso di formazione a distanza: Internet on-line, rivolto a disabili e persone che a vario titolo si occupano di handicap. Essendo la prima esperienza di corso a distanza non è stato semplice identificare con il dr. Antonio Capoduro, docente-tutor del corso, sia il target cui era rivolto, sia la metodologia di coinvolgimento a distanza. Hanno partecipato 90 persone nella gran parte in Lombardia, ma anche qualcuno fuori, solo una piccola parte ha risposto al questionario finale, tutti si sono dimostrati molto soddisfatti di questa iniziativa.

Il dr. Capoduro è presente ad HANDImatica2002, parteciperà quale relatore al seminario “Accessibilità a internet: quello che si deve, si può e si vuole fare”.

Questo workshop promosso da A.S.P.H.I. è molto importante per le biblioteche, perché consente uno scambio di informazioni e di conoscenze su argomenti poco considerati, dove, tra l’altro, sono quasi totalmente assenti forme di coordinamento delle esperienze in atto.

Grazie.

 

Ritorna a
Convegni e Iniziative 2002
Ritorna ad
Agenda del Workshop
Relatore
successivo