Workshop
Il diritto di leggere:  politiche istituzionali e innovazioni tecnologiche per l'accesso dei disabili all'informazione e alla cultura

 

Marzio Bossi - Centro Internazionale del Libro Parlato di Feltre


Buongiorno, io sono uno degli oltre 500 donatori di voce del Centro internazionale del Libro Parlato.

Il centro esiste ormai da una ventina di anni, è una ONLUS totalmente indipendente, ha registrato principalmente libri su audiocassette perché questo è stato il suo inizio, attualmente dispone di oltre 10.000 titoli che sono anche reperibili su Internet al sito libroparlato.org.

Come ho il Centro detto ha oltre cinquecento donatori di voce, presta ogni anno circa 15.000 libri e aggiunge al suo catalogo circa un migliaio di nuovi libri ogni anno, assieme al Centro del Libro Parlato dell’Unione Italiana Ciechi è una delle due strutture in Italia sovvenzionate dallo Stato.

Noi in particolare, avendo questo altissimo numero di volontari, abbiamo qualificato fin dall’inizio il nostro impegno nel libro parlato, nel registrare libri anche per un solo utente, quindi per i ragazzi delle scuole o anche persone che accedono ai più alti livelli dell’istruzione: noi siamo in grado di registrare per loro, quindi anche per un singolo utente, i libri che loro occorrono.

Abbiamo seguito ormai un numero molto alto di persone all’Università dove chiaramente i libri in Braille sono inesistenti e impraticabili, l’unico modo è o trovare qualcuno di cultura adeguata che gli legga il libro oppure ricorrere al Centro che ha tutti questi donatori, con varie competenze.

Per quanto riguarda il diritto alla lettura, oltre a questo diritto a domicilio consistente nel fornire questo tipo di supporti, noi abbiamo fatto quella che ormai non chiamerei più una sperimentazione perché è già molto più ampia: abbiamo avviato progetti in oltre una ventina di biblioteche in tutta Italia, da Roma al Veneto, a Treviso, Ancona, Venezia, Siena, Mantova, Cremona, una dozzina a Napoli e stiamo cominciando, e speriamo di riuscire a portarlo avanti rapidamente con Asphi, un analogo progetto proprio qui, alla biblioteca della Sala Borsa.

Noi in queste strutture finora ci siamo limitati a qualche cosa di abbastanza rudimentale, nel senso che è stata istituita una postazione di ascolto, con un registratore, cuffie e il Centro ha fornito un adeguato numero di cassette.

In alcune di queste strutture la biblioteca stessa si presta a fare da tramite richiedendo lei al Centro i libri che interessano all’utente, che non deve far altro che venire a ritirarli in biblioteca. Potrebbe anche leggerli lì, ma forse a quel punto trova più comodo leggerseli a casa.

Queste sono tecnologie, direi più che consolidate, addirittura obsoleta quella delle cassette. Il Centro, proprio nel desiderio di rendere più accessibile la cultura in senso lato, che ha nella lettura uno dei suoi principali mezzi, ma ne ha altri, si è occupato di diverse cose.

Ha varato ormai da diversi anni un progetto "Note's" per la musica, creando un centro di trascrizione musicale in Braille, avendo prodotto un programma apposito per queste trascrizioni e quindi i musicisti, dilettanti o professionisti che debbano far trascrivere degli spartiti in Braille possono rivolgersi al Centro e ottenere la trascrizione di questi spartiti.

Un altro progetto sempre in questa linea è il progetto "Chiaroscuro", con il quale abbiamo affrontato la resa in bassorilievo di opere pittoriche.

Abbiamo utilizzato delle tecniche, ovviamente computerizzate, che sono quelle che sono usate nelle aziende per il "rapid prototiping" cioè per creare dei modelli: la tecnica consiste nel creare con il computer una matrice metallica nella quale poi vengono colate delle resine per cui si ottiene un bassorilievo di altissima qualità ma, ahimè, di costo abbastanza alto.

Però questo sistema interessa per riprodurre opere d’arte che poi magari debbano essere poste in più musei, abbattendo quindi i costi. In questo momento esiste ormai già da più di un anno, a Belluno, una sala destinata proprio a queste opere tattili.

Presto dovrebbe partire anche Verona e riteniamo che ci saranno altri musei almeno nel Veneto che partiranno a breve.

Con questa tecnica possono essere anche ottenute delle mappe che naturalmente sono assolutamente perfette, nel senso che le tecniche sono usate dall’industria per avere delle tolleranze di un decimo di millimetro per cui è molto di più di quello che serve a noi, considerando che il tatto è quello che è.

A queste tecniche si sono interessati in molti, recentemente abbiamo avuto la visita di una commissione dello stato del Rio Grande Do Sul in Brasile che ci ha chiesto di avere una collaborazione con loro proprio per queste due attività relative alla musica e al chiaroscuro.

Abbiamo anche altre attività, molte in collaborazione con Asphi: per esempio, ogni due mesi pubblichiamo una cassetta che è una raccolta di articoli di informatica anche relativi alla disabilità, che è distribuito gratuitamente e si chiama InforAma.

Abbiamo fatto anche, sempre in collaborazione con Asphi, dei progetti come la preparazione di una lettura propedeutica per la preparazione ai corsi della patente europea dell’ECDL e abbiamo anche (questo con la collaborazione anche della Regione Emilia-Romagna) creato un vero corso specializzato per disabili visivi e uditivi proprio sempre relativo alla preparazione agli esami per la patente europea del computer.

Queste sono letture registrate su CD in formato MP3 compresso e quindi in un unico CD ci sta l’intero corso, leggibile su Computer oppure sui lettori portatili di CD MP3, orma molto diffusi.

Tra le altre cose, per illustrare come queste tecniche vengono utilizzate per i non vedenti, nel foyer, c’è una postazione nella quale alcuni dei Donatori di voce del Centro faranno una serie di letture ad alta voce, proprio per dare concretamente la possibilità di capire come questa tecnica molto ovvia venga però utilizzata e sia preziosa in alcuni casi.

Il futuro del libro parlato, inteso come supporto è ovviamente tutto da vedere perché le audiocassette, dicevo prima, sono chiaramente obsolete.

Ci sono delle tecnologie molto evolute, ne avete vista una prima col progetto 3TBook, ci sono altri progetti: esiste un progetto Daisy internazionale e qui in Handimatica vedrete in uno degli stand il progetto Aladin.

Noi, in questo momento non siamo entrati in questi progetti, per prima cosa perché riteniamo di essere più votati a fornire un servizio magari con le tecnologie ultime, ma non le prossime;  e poi perché queste tecnologie ancora non sono consolidate quindi non si sa ancora bene cosa scegliere per cui rimaniamo in un certo senso alla finestra.

Alcune di queste tecnologie richiedono poi apparecchiature dedicate, quindi che non si trovano normalmente in commercio, ma che bisogna comprare appositamente: io per principio sono contrario a queste cose, tutte le volte che è possibile.

Noi stiamo cercando di seguire una strada forse più modesta, ma molto concreta, che dovremmo portare avanti anche in collaborazione con l’Università di Padova, avete sentito più volte il nome di Mimma De Gasperi e con lei stiamo cercando di portare avanti questo progetto.

Noi pensiamo di procedere a questo modo: per la narrativa, la lettura con Donatori di voce è ancora in questo momento molto superiore alle sintesi vocali più perfezionate, quindi per ora riteniamo di andare avanti così.

Stiamo passando dalla registrazione analogica (cioè quella dei normali registratori con cassette) alla registrazione digitale ( fatta direttamente su computer) con una qualità molto diversa, poi comprimiamo e siamo in grado di fornire CD in formato MP3.

Per i testi di studio, inizialmente procederemo allo stesso modo: la fase successiva (in cui io personalmente credo molto, ma magari sono solo io) è quella di esaminare l’e-book.

L’e-book è una cosa interessantissima perché credo che abbia un futuro grandissimo, ritengo che attualmente sia osteggiata dai grossi interessi delle case editrici, delle librerie ecc. ma personalmente credo che la Rete, pur avendo tanti difetti, sarà un elemento di progresso enorme, quindi il fatto di poter scaricare libri direttamente dalla Rete io lo vedo come una cosa meravigliosa.

In questo momento purtroppo c’è un problema, o meglio due: il primo è che non esiste ancora un solo standard, ed il secondo è che nei programmi (gratuiti) di lettura sono state inserite delle sintesi vocali, però purtroppo ovviamente inizialmente solo in inglese.

Io ho controllato pochi giorni fa il sito della Microsoft, è uscita anche la sintesi in francese e in tedesco, però ahimè quella in italiano non c’è ancora, ma dovrebbe tardare poco. Il mio interesse per questo formato deriva dal fatto che esistono una serie di progetti nel mondo per trasferire milioni di libri in formato e-book in rete.

Negli Stati Uniti è consolidato il progetto Gutenberg, un altro progetto "one milion books" prevede di usare dei volontari in Asia ecc. per trasferire in brevissimi tempi un milione di libri in formato e-book in rete e poi proseguire fino a dieci milioni di libri. In Italia c’è un progetto Manuzio molto più modesto, però almeno in italiano.

Ecco, la nostra idea sarebbe a livello dello studio, dove la sintesi sicuramente è più che sufficiente, riuscire a vedere con l’Università di Padova (e mi auguro poi anche con altre Università) di stabilire quali sono i testi che servono per un certo piano di studi, ma anche per un singolo studente, trasferirli in formato e-book e fornirglieli in modo che lui se li possa leggere autonomamente con queste sintesi, cosa che dovrebbe essere prestissimo fattibile. Infatti il  prodotto si prepara benissimo: si scannerizza il libro e poi lo si trasferisce con un programma nel formato che serve. Io credo appunto che questo sia il futuro perché è anche molto facile.

Io credo in soluzioni che siano fatte per tutti; quindi l’e-book è valido perché ad esempio io lo posso leggere così perché mi piace di più, però chi ne ha bisogno se lo può ascoltare con la sintesi, magari anche una persona normalissima che è a letto, con la luce spenta oppure andando in macchina, si vuole ascoltare il libro. Quindi io credo in queste cose "pensate per tutti" più che in quelle specialistiche.

Concludo, dicendo che il nostro cruccio principale come Centro Internazionale del Libro Parlato è quello di avere un fortissimo potenziale perché 500 donatori di voce volontari e oltre 10.000 libri disponibili che crescono vertiginosamente, è un potenziale che credo potrebbe essere meglio utilizzato se ci fossero più strutture che ci conoscono e che chiedono la nostra collaborazione.

Il mio cruccio in particolare è che siamo riusciti a creare una proficua collaborazione con la Regione Veneto in generale e con l’Università di Padova in particolare e ancora niente di simile siamo riusciti a fare con la Regione Emilia-Romagna e con l’Università di Bologna che io non giudico in nessun modo inferiore a quella di Padova.

Tuttavia, in queste cose, debbo ammettere che l’Università di Padova è leader in Italia.

Grazie per la vostra attenzione.

 

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