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Il diritto di leggere:  politiche istituzionali e innovazioni tecnologiche per l'accesso dei disabili all'informazione e alla cultura

 

Maria Adamo - Università di Bologna – Progetto “Biblioteche per tutti”


Guida all’accessibilità delle biblioteche di Area Umanistica con informazioni utili per utenti con disabilità motoria e visiva

Sono Maria Adamo dell’Università di Bologna, responsabile del coordinamento  delle biblioteche dell’Area Umanistica.

L’idea del progetto “Biblioteche per tutti” è nata proprio qui, nell’ambito di Handimatica qualche anno fa, quando la dott.ssa De Gasperi dell’Università di Padova venne a presentare i servizi per gli studenti disabili. Allora c’era un pubblico diverso, costituito dal mondo delle Associazioni e da diversi studenti  universitari in situazione di handicap che durante il dibattito sollecitavano tra l’altro i referenti istituzionali presenti per poter accedere più agevolmente ai servizi  delle biblioteche bolognesi.

I colleghi del coordinamento dell’Area umanistica che ringrazio anche in questa sede, hanno dato da subito  la loro piena disponibilità a collaborare al progetto. Si può dire che il momento era propizio perché in più occasioni gli utenti con disabilità avevano espresso il loro disagio per l’inaccessibilità di molte biblioteche.

Gli obbiettivi del progetto sono dunque:

  • promozione dell’accesso ai servizi bibliotecari e delle pari opportunità per gli studenti con disabilità per una migliore attuazione del diritto allo studio(Legge n.104/1992, Legge n. 17/1999)

  • predisposizione per Internet di una Guida  all’accessibilità nelle biblioteche con indicazioni specifiche per i diversi deficit;

  • rilevazione dell’accessibilità architettonica, degli elementi di orientamento e di informazione;

  • proposte di massima per l’abbattimento delle barriere architettoniche

  • formazione del personale

Abbiamo iniziato  quindi da un’analisi preliminare da cui emerge che molti studenti disabili  arrivano nell’area dell’Università soltanto per fruire di servizi minimi, per le lezioni quando  possibile, con qualche supporto per accedere alle aule, per  parlare con i docenti, per recuperare i libri necessari, magari tramite mediatori, familiari o associazioni, amici e altri studenti, per poi dopo studiare a casa;  difficilmente però si fermano nelle biblioteche, e una delle ragioni è sicuramente riconducibile al problema delle barriere architettoniche.

Si parlava negli interventi precedenti  di edifici storici e perciò inaccessibili in modo ineluttabile, ma anche di edifici di recente ristrutturazione dove si riscontra una impraticabilità costruita magari inconsapevolmente.

Permane una mentalità incapace di vedere la diversità come componente della realtà quotidiana  per cui si concepiscono spazi e servizi ignorando che tutti hanno diritto all’accesso senza sentirsi visibilmente e quotidianamente ricordare i propri deficit.

Adesso, lascio stare i preamboli, la relazione scritta è a disposizione, poi la manderemo sicuramente a chi la richiederà. All’ingresso abbiamo improvvisato  un cartellone  per rendere visibile quello che non è  possibile illustrare qui nel dettaglio. Quindi, uscendo si può  dare un’occhiata per comprendere meglio quello che non riuscirò a spiegare  a causa del poco tempo a disposizione.

Il nostro intento è fare una guida che potrà consentire allo studente con disabilità di conoscere in anticipo ciò che lo attende, di pianificare i suoi spostamenti e di ridurre le necessità di assistenza all’essenziale, di individuare il luogo più idoneo alle sue esigenze e di prevedere gli ostacoli o le risorse che lo agevolano.

Per la realizzazione del progetto ci siamo avvalsi dello Studio ADR che, sul tema delle barriere architettoniche, si colloca, nel panorama nazionale, fra i pochi studi professionali  interdisciplinari per il censimento delle informazioni, per la stesura di strumenti di diffusione nonché di metodologie di programmazione tecnica.  Il titolare dello studio, l’esperto Leris Fantini, è anche consulente  della Regione Emilia Romagna.

Il progetto della Guida nella fase sperimentale prende in esame sei biblioteche.

Nel   complesso conventuale di San Giovanni in Monte,  restaurato di recente, ci sono quattro delle biblioteche aderenti, le altre due sono la biblioteca di Lingue molto frequentata, ubicata  in via Cartolerie e la biblioteca di Discipline Umanistiche in quanto biblioteca  centralizzata interfacoltà, ubicata in zona universitaria.

Dall’analisi preliminare era emerso  che la maggior parte degli studenti in situazione di handicap accede alle facoltà umanistiche.

Questa guida  analizza tutti gli elementi dell’accessibilità fisica, ma con un occhio di riguardo anche all’esistente in fatto di accoglienza.

Quindi sono stati interessati al rilevamento i locali in prossimità delle biblioteche, le aree dei servizi  bibliotecari, le sale di lettura, gli spazi accessori; sono stati misurati gli ambienti, le altezze per verificare  dove può effettivamente arrivare una persona seduta in carrozzina; è stata calcolata la  forza  necessaria per  azionare le porte, e così via.

La guida contiene la descrizione degli accessi principali, degli ingressi consigliati, le distanze, l’eventuale possibilità  di parcheggio, e tutta una serie di altre informazioni  utili a chiunque, non solo a chi ha difficoltà motorie o sensoriali.

La guida ha tra i suoi obbiettivi la possibilità per i non vedenti di attingere informazioni attraverso Internet per la costruzione di una mappa mentale relativa agli spazi prossimi e interni alla biblioteche. Questa Sezione  è stata realizzata da Stefan von Prondzinski, Tecnico della riabilitazione, formatore, istruttore dell’Orientamento e la Mobilità che attualmente cura  la formazione di   non vedenti dell’età evolutiva, quindi potenziali utenti futuri dell’Università.

Ci sono naturalmente diverse esigenze e  non tutte le persone disabili della vista stanno facendo questo percorso o hanno fatto questi corsi.

Quindi è stato realizzato un incontro tra il consulente von Prondzinski,   Marina Vriz di ASPHI e   Francesco Tranfaglia della Cooperativa Anastasis per una preliminare valutazione dalla parte dell’utente finale.

E’ inoltre allo studio, in collaborazione con il Gruppo informatico, l’inserimento della Guida in un canale tematico previsto nel Portale dell’Università.

Veniamo alla formazione. E’  stato possibile abbozzare anche  un  percorso formativo: un corso già previsto dal progetto e realizzato dallo Studio ADR sugli aspetti metodologici, per favorire una più precisa conoscenza degli elementi barrieranti nonché dei comportamenti e servizi volti a migliorare l’accoglienza degli studenti con disabilità. Oltre ai bibliotecari hanno partecipato al corso alcuni referenti degli Uffici Tecnici, degli Uffici Formazione e Sviluppo Risorse Umane, del Servizio Disabilità dell’Ateneo.

Inoltre siccome l’Università, in applicazione della legge 68/99 sul collocamento mirato sta assumendo  persone  con disabilità, c’era una necessità  di riflessione per i dipendenti che si trovavano a lavorare con persone con qualche difficoltà in più.

Sovente la persona con disabilità, per le difficoltà che vive  fa da lente di ingrandimento sugli ambienti di lavoro e su dinamiche relazionali problematiche, estranee all’handicap.

Quindi il personale bibliotecario dell’area umanistica è stato compatto nella partecipazione al  corso “Progetto Calamaio” a cura del Centro Documentazione Handicap di Bologna. Questo Centro  ha una competenza specifica in questo campo e cura la formazione per migliorare l’approccio al disagio e alla diversità, prevalentemente nelle scuole, in ogni parte d’Italia, ma anche per le associazioni, le cooperative sociali e il mondo del lavoro.

Ancora, alcuni bibliotecari hanno partecipato ad un Seminario, nel quale si presentavano le attività del CRIBA - Centro Regionale Informazione sulle Barriere Architettoniche -che la Regione ha istituito con sede a  Reggio Emilia. E’ un servizio pubblico al quale potersi  rivolgere per chiedere consulenze  e per verificare i progetti alla luce della normativa sull’accessibilità. 

Un nostro obbiettivo è quello di istituire il  Servizio di chiamata e assistenza, che le strutture pubbliche devono attivare in base al DPR  503 del 1996 laddove non si sono potute rimuovere le barriere architettoniche per mancanza di fondi o perché non ci sono state recenti ristrutturazioni. Occorre infatti sapere che ogni volta che si programmano   lavori di ristrutturazione,   l’abbattimento o il superamento delle barriere architettoniche  sono obbligatori per legge.

Alla fine della mia relazione c’e una rassegna minima  di "Riferimenti legislativi" (1) che si possono comunque reperire nei numerosi siti  dedicati all’Handicap. 

Dal confronto con le persone non vedenti sono emerse ulteriori possibilità di sviluppo di questo progetto. Per esempio  ridurre un po’ i files che sono molto descrittivi, e renderli scaricabili in MP3. E ancora il suggerimento di realizzare  mappe tattili per  le biblioteche, che poi si possono distribuire a chi è interessato a crearsi una propria mappa mentale.

Questo progetto non ha la pretesa di dare tutte risposte a ogni tipo di esigenza.

Vuole essere sicuramente un segnale di attenzione  per evidenziare  che le risorse che ci sono  già per tutti si tenta di renderli fruibili  anche dalle  persone con disabilità. E   là dove le strutture non sono adeguate, può intervenire un servizio più qualificato, meglio se  con personale  adeguatamente formato.

Spero di essere stata nei tempi assegnati.

Grazie.

 

(1)  "Riferimenti legislativi"

Progettazione accessibile – edifici pubblici

  • Decreto del Presidente della Repubblica – 24.7.1996, n. 503
    Regolamento recante norme per l’eliminazione delle barriere architettoniche negli edifici, spazi e servizi pubblici”

  • Legge 5.2.1992, n.104
    “Legge quadro per l’assistenza, l’integrazione sociale e i diritti delle persone in situazione di handicap” [artt. 23 e 24]

  • Legge 28.2.1986, n. 41
    “Disposizioni per la formazione del bilancio annuale e pluriennale dello Stato”
    [art. 32]

Servizi pubblici

  • Direttiva del Presidente del Consiglio dei Ministri del 27.1.1994 (G.U. n: 43 del 22.2.1994)
    “Principi sull’erogazione dei servizi pubblici”
    [ I.2…in particolare i soggetti erogatori dei servizi sono tenuti ad adottare le iniziative necessarie per adeguare le modalità di prestazione del servizio alle esigenze degli utenti in situazione di handicap…]

  Diritto allo studio

  • Legge 28.1.1999, n.17 (G.u: n. 26 del  2.2.1999)
    “Integrazione e modifica della legge quadro 5.2.1992, n. 104”
    [art. 13, 6-bis]

  Accessibilità a Internet

  • Circolare Funzione Pubblica del 13.3.2001

  • Circolare dell’AIPA – Autorità Informatica della Pubblica Amministrazione del 6.3.2001

 

Per informazioni:

Maria Adamo
Università di Bologna–  Progetto “Biblioteche per tutti”
adamo@mail.cib.unibo.it

 

 

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