giovedì 27 novembre 2014 • 14:30 - 17:30
Seminario in Teatro Trentini
Introduce:
  • Emanuela Trevisi, Fondazione Asphi Onlus

Il seminario presenta la testimonianza di alcune importanti realtà riabilitative italiane, che attraverso una presa in carico complessiva (sanitaria, psicologica, relazionale) di persone con disabilità acquisita a seguito di trauma, hanno offerto loro importanti strumenti per ricominciare, ritrovando un ruolo nei rapporti familiari e sociali e intravedendo la possibilità di una nuova prospettiva professionale.

La tecnologia gioca un ruolo importante perché la recente rapida evoluzione ha permesso lo sviluppo di strumenti assistivi innovativi, flessibili e personalizzabili, utili per ritrovare importanti autonomie e di qui partire per ripensarsi nel mondo del lavoro.

 

Il seminario è rivolto:

  • ai terapisti occupazionali
  • agli operatori della riabilitazione
  • agli educatori
  • alle persone con disabilità, in cerca di lavoro o già al lavoro, e/o familiari
  • a studenti universitari, che potranno portare questa conoscenza nella loro futura vita professionale

Interventi

  • SOLUZIONI E TECNOLOGIE PROTESICHE

    Le amputazioni d’arto

    I dati rilevabili dal sito del Ministero della Salute mostrano che le amputazioni d’arto sono circa 14.000 l’anno. Di queste, le amputazioni dell’arto superiore sono solo il 21% del totale, mentre il 78% è costituito da quelle dell’arto inferiore.
    Com’è ben comprensibile, l’amputazione di un arto o di una sua parte, anche limitata, comporta sempre una perdita di funzionalità ed autonomia più o meno accentuata a seconda del livello d’amputazione e della lunghezza del moncone, un evidente danno estetico, un indubbio danno psicologico.
    La perdita anatomica ed i conseguenti danni sopra descritti possono essere compensati, in buona parte, tramite una protesi (esterna), purché essa possa essere integrata efficacemente nello schema corporeo del paziente.
    Qualsiasi amputato, indipendentemente dalla causa che ha provocato l’amputazione, avrà la legittima aspettativa di poter disporre di una protesi in grado di riprodurre i valori più elevati di funzionalità e di cosmesi compromessi dalla perdita anatomica, al fine di raggiungere due obiettivi:

    – ottenere il massimo livello di reintegrazione nel suo ambiente sociale (familiare, tempo libero) e lavorativo;
    – compensare i negativi effetti psicologici provocati dall’evento traumatico.

    L’innovazione tecnologica
    L’introduzione dell’elettronica per il controllo delle articolazioni protesiche e l’evoluzione continua delle tecnologie, dei materiali (fibre di carbonio e leghe di titanio) e delle tecniche di costruzione impiegate in campo protesico, consentono di soddisfare in misura sempre più efficace le esigenze, anche estreme (ad esempio la pratica delle più disparate attività sportive), dei pazienti.
    Ad esempio:
    – nelle protesi d’arto inferiore, in funzione delle esigenze e del livello d’amputazione, possono essere applicate articolazioni (ginocchio e caviglia) con un controllo quasi completo dei loro movimenti tramite sensori di vario genere e giroscopi, microprocessori, micromotori e software specifici. Con i recenti ginocchi bionici si possono ottenere velocità di oltre 8 km/h, difficili da raggiungere anche per un normodotato, ed, addirittura, immergersi in acqua sia dolce che marina. Con i piedi in fibra di carbonio (detti ad accumulo-restituzione d’energia) si possono conseguire performances molto simili a quelle del piede umano e risultati strabilianti in moltissime attività sportive, anche a livello agonistico, come ha dimostrato la nostra atleta di punta, Martina Caironi, primatista olimpica e mondiale dal 2012.
    – nelle protesi d’arto superiore sono ormai disponibili le prime mani a controllo elettronico di nuova generazione, con movimenti antropomorfi delle dita (mani poliarticolate), anche per le amputazioni parziali di mano, il polso ed il gomito elettromeccanici.
    – le protesi di arto inferiore, ma soprattutto quelle d’arto superiore, possono essere rivestite con cosmesi che presentano dettagli tali da potersi confondere con l’aspetto dell’arto naturale.

    Costi
    L’innovazione tecnologica e l’accuratezza cosmetica comportano, però, investimenti di protesizzazione necessariamente elevati (anche di molte migliaia di euro) e continuamente crescenti.

    • Gennaro Verni, Direttore Tecnico Produzione - Centro Protesi Inail

  • AUSILI DOMOTICI E INFORMATICI PER IL MIGLIORAMENTO DELLA QUALITÀ DELLA VITA

    Da ormai 13 anni il Centro Protesi è impegnato nella fornitura di ausili per l’accesso al PC ed all’ambiente domestico ad infortunati sul lavoro sparsi su tutto il territorio italiano.

    Gli Utenti trattati presentano un’ampia gamma di deficit motori e sensoriali, per i quali vengono studiate, in collaborazione con le equipe multidisciplinari delle Sedi INAIL sparse sul territorio nazionale, soluzioni il più possibile personalizzate per venire in contro alle specifiche esigenze degli Utenti.

    L’Obiettivo del settore Ausili informatici e Domotici del Centro Protesi non è la sola fornitura di apparecchiature tecniche ma la creazione e la realizzazione di specifici progetti mirati al reinserimento sociale, culturale e, ove possibile, lavorativo dell’Utente, tramite un approccio multidisciplinare che pone la persona al centro del progetto, rendendolo soggetto attivo nella scelta delle soluzioni migliori per lui, tenendo conto non solo dei suoi deficit, ma della sua situazione emotiva, delle sue ambizioni e dei suoi sogni, compatibilmente con il contesto d’uso dell’ausilio (casa, lavoro, tempo libero…).

    • Massimo Improta, Capo Reparto Ausili, Centro Protesi Inail
    • Angelo Davalli, Responsabile Formazione e Documentazione, Centro Protesi Inail

  • TECNOLOGIE AL SERVIZIO DELLA RIABILITAZIONE NEI CASI DI GRAVE DISABILITÀ MOTORIA

    La riabilitazione delle mielolesioni rappresenta senz’altro uno dei più studiati argomenti della riabilitazione neuromotoria. Esistono innumerevoli pubblicazioni sull’argomento, che si rivolgono a svariati settori di questa area della riabilitazione, fra cui:

    • la gestione ed il bilancio prognostico in fase acuta,
    • la rieducazione motoria in fase acuta (entro i 6 mesi dall’evento),
    • l’adattamento ergonomico per il miglior recupero delle autonomie nella vita quotidiana (selezione della carrozzina, modifiche adattative dell’ambiente domestico e lavorativo, selezione ausili minori per la mobilità e l’assolvimento delle funzioni nella vita quotidiana)
    • la gestione e riabilitazione del pavimento pelvico
    • il reinserimento sociale e l’avviamento all’esercizio fisico ed all’attività sportiva

    Studi riportati in letteratura, dimostrano come la seduta dinamica influisce positivamente sulla riduzione della spasticità, sull’incremento di alcune attività funzionali, sulla riduzione delle pressioni da contatto, sul miglioramento della stabilità posturale, sul comfort, sulla prevenzione dei danni derivati dai sistemi di seduta statici, sulla migliore capacità di risposta fonatoria e respiratoria, su una migliore responsività da parte del paziente agli stimoli esterni con una maggiore coscienza spazio-temporale.

    Per una vita indipendente è importante avere forza sufficiente. Ogni trasferimento (per es. dal letto alla carrozzina), ogni azione e, soprattutto, ogni movimento del corpo, richiede l’applicazione di forza. Senza forza si diventa completamente dipendenti dagli altri. Chi utilizza la carrozzina ha bisogno della forza delle braccia e del tronco per muoversi. Lo svolgimento quotidiano di una modica attività motoria sia attiva che passiva, consente al paziente colpito da mielolesione di mantenere e rinforzare le quote motorie residue del tronco e degli arti superiori. L’attività attiva e passiva agli arti inferiori consente al paziente il mantenimento di una corretta igiene articolare delle catene cinetiche e nel contempo prevenire e ridurre le contratture, ridurre la spasticità, deformità e retrazioni muscolo tendinee che potrebbero, nel corso degli anni, incrementare lo stato invalidante del paziente.

    Unitamente ad una terapia fisica riabilitativa mirata costante e disciplinata, l’impiego di tecnologie assistive quali standing, cicloergometri, palestre multifunzioni, e ausili per attività sportive consentono un miglioramento delle capacità delle quote motorie oltre che della resistenza, del sistema cardiocircolatorio, del sistema venoso, arterioso e linfatico. Esse hanno, anche, un impatto positivo sul tono umorale e sul benessere bio-psico-fisico, questo dovuto all’azione ormai accertata e presente in letteratura dei vantaggi nel campo bio-psico-fisico dell’attività motoria.

    L’occasione offerta dalla giornata ci permetterà di presentare le tecnologie assistive ad appannaggio della riabilitazione neuromotoria in pazienti colpiti da lesione mielica con una panoramica importante delle stesse: dallo standing al mobilizzatore per arti, dalla palestra multifunzione ai dispositivi per attività sportive, evidenziando i vantaggi in termini clinici e di riacquisto di autonomia nelle ADL per il paziente mieloleso.

    • Valeria Gazzotti, Medico Fisiatra, U.O. di Medicina Fisica e Riabilitazione Centro Protesi Inail

  • AZIONI DI EMPOWERMENT PER IL REINSERIMENTO SOCIALE E LAVORATIVO

    Nell’ambito del trattamento protesico-riabilitativo dell’utente presso il Centro Protesi INAIL, gli interventi di supporto psico-sociale e di sostegno per il reinserimento lavorativo si pongono la finalità di favorire il massimo recupero di un ben-essere globale della persona, in vista del rientro nel suo ambiente di vita. In questa prospettiva l’obiettivo del Servizio Psico Sociale è quello di accompagnare l’utente nel suo percorso di riprogettazione favorendone l’autonomia e l’empowerment.

    Sul versante del sostegno al reinserimento lavorativo l’esperienza del Centro Protesi INAIL nasce già a partire dal 1998, anno in cui il Centro ha avviato progetti innovativi di riqualificazione e reinserimento lavorativo, collaborando con organizzazioni ed enti  pubblici e privati, tra cui ASPHI.

    Sulla base dei risultati raggiunti dalle azioni progettuali si è strutturato dal 2005 presso il Centro Protesi, all’interno del Servizio Psico-Sociale, un Servizio a sostegno dell’integrazione socio-lavorativa con l’obiettivo di supportare gli utenti nel percorso di reinserimento lavorativo mediante uno sportello informativo e di orientamento professionale, un laboratorio di alfabetizzazione informatica, un supporto alla ricerca attiva del lavoro.

    • Ilaria Giovannetti, Assistente Sociale Servizio PsicoSociale - Centro Protesi Inail

  • LA RIPROGETTAZIONE DELLA VITA PER LE PERSONE CON LESIONE MIDOLLARE

    Presentazione

    • Giovanna Oliva, Cooperativa Spazio Vita Niguarda Onlus

  • L’ESPERIENZA DEL PROGETTO pAUS-A

    Il progetto pAUS-A si è rivolto ai pazienti dell’Unità Spinale dell’Ospedale di Niguarda (Milano) per tutto l’arco del 2013. L’obiettivo principale è stato quello di coinvolgere pazienti di qualunque livello di competenza informatica in un percorso di formazione/aggiornamento, per permettere sia l’acquisizione di nuove competenze, sia il consolidamento di capacità ed opinioni. Particolare attenzione è stata rivolta ai temi dell’autonomia personale e del reinserimento lavorativo, attraverso un’opera di sensibilizzazione e di informazione rispetto alle certificazioni informatiche di base (ECDL, e-Citizen).

    Il percorso è stato proposto sia a pazienti interni sia a ex pazienti. Tutti sono stati intervistati all’inizio del loro percorso per permettere di delineare un profilo di interessi e di aspettative che ha guidato il lavoro successivo. Per la prima metà dell’anno sono stati allestiti dei percorsi in piccolo gruppo, mentre nella seconda metà si è investita maggiore energia nella formazione individuale, mantenendo il piccolo gruppo come modalità utilizzata solo dai pazienti intenzionati a raggiungere un obiettivo di certificazione.

    In questa presentazione sarà illustrato il lavoro di AUS Niguarda ONLUS e della Fondazione ASPHI Onlus, per poi scendere nel dettaglio degli strumenti e delle metodologie utilizzati nella sperimentazione. Saranno anche presentati i risultati dei questionari di soddisfazione somministrati a fine percorso.

    Presentazione

    • Andrea Mangiatordi, Università degli Studi di Milano-Bicocca e Jean Pierre Orrù, Associazione Unità Spinale Milano
    • Giulia Zanaboni, Associazione Unità Spinale Milano

  • INSIEME PER RICOSTRUIRE IL FUTURO: L’ESPERIENZA DI RADIO MONTECATONE WEB

    • Vito Colamarino, Fondazione Montecatone Onlus

  • LE PERSONE CON DISABILITÀ E IL LAVORO

    Presentazione

    • Luigi Reale, Fondazione ISTUD

I commenti sono chiusi.