Seminario a tema
“Interventi e finanziamenti pubblici per gli ausili tecnologici: cosa sta cambiando?”

 

Roberto Da Dalt - Comitato progetto NTD - INDIRE Min. Pubblica Istruzione / Fondaz. Don Gnocchi

"Cosa sta cambiando nel mondo della scuola."


Grazie, buongiorno a tutti. Ricordo con piacere che venni a Handimatica la prima volta dieci anni fa; tra l'altro, ero addirittura in fase di studi universitari, per cui stavo facendo la tesi e avevo conosciuto Andrich della Fondazione Don Gnocchi. Ho cominciato a lavorare a quello che poi è diventato il Portale SIVA. Parallelamente, con il servizio civile, ero impiegato in un'unità di neuropsichiatria infantile dove avevo il compito di supportare i bambini con disabilità nell'utilizzo di software didattico e lì conobbi per la prima volta Flavio Fogarolo, perché molti dei software che dovevo recensire, catalogare e usare erano proprio suoi. Beh, mi fa piacere nella giornata di oggi presentare qualcosa che nasce dalla sua esperienza e che insieme stiamo portando avanti con il MIUR. Quindi parlerò in particolare del progetto "Nuove tecnologie e disabilità" che è un progetto del MIUR e del Ministero per l'Innovazione Tecnologica. Nasce, come vi accennavo, dal contributo di tante persone, Flavio Fogarolo in testa, che ringrazio particolarmente: è stato uno di quelli che ci ha creduto molto. A Riccione, durante un convegno del MIUR, così mi hanno raccontato, ha avvicinato i dirigenti del Ministero dell'Istruzione e ne ha esporto l'importanza strategica. Infatti nei vari gruppi di lavoro di questo convegno erano sortite due grosse esigenze: serviva garantire a tutti la fruizione delle nuove tecnologie affinché diventassero strumenti personali per l'autonomia, ed inoltre far sì che tutte le attività informatiche che si svolgono a scuola, tengano conto delle esigenze degli alunni con disabilità. Quindi da questi due nodi, un po' come sorgente, si è partiti. Infatti, questo progetto, che dopo cercherò in maniera breve di spiegarvi nelle sue linee essenziali, è un progetto che ha trovato grande riscontro anche a livello di finanziamento perché è un progetto corroborato da sei milioni di Euro. Ha diversi scopi, ad esempio intervenire sui fattori di criticità rispetto agli alunni con disabilità. Vediamo alcuni dei fattori di criticità presenti nel mondo della scuola; spesso la gestione degli acquisti. Molte scuole, ricordo anche nel periodo del servizio civile in un'ASL, la gestione degli acquisti era effettivamente un grosso problema per incompetenza, per difficoltà burocratica ecc... ed immagino che nel mondo della scuola ci siano problematiche molto simili. In secondo luogo, altro fattore critico, sono le competenze degli operatori scolastici, ed inoltre la carenza di servizi di consulenza nel territorio, ed inoltre la scarsa accessibilità del software (so che c'è uci sono lavori all'INDIRE e all'ITD di Genova sulla problematicità dell'accessibilità del software e quindi anche del software didattico usato nel mondo della scuola). E poi ci sono esigenze, strumenti e procedure particolari per richieste poco diffuse, ma che sono specifiche.

Il progetto ha diversi obiettivi, è nella sua complessità non banale, coinvolge un sacco di attori, la forza, l'energia, ma anche l'inerzia di componenti dello Stato, del Ministero; uno degli obiettivi più forti è quello di cercare di intervenire nel territorio con la costituzione di 75 centri territoriali che possono fare da supporto al progetto. Sono così distribuiti, cercando di vedere un po' le necessità, un po' la distribuzione della popolazione.

Piemonte 5
Lombardia 9
Liguria 2
Veneto 5
Friuli Venezia Giulia 2
Emilia Romagna 4
Toscana 4
Umbria 2
Marche 2
Lazio 7
Abruzzo 2
Molise 1
Campania 8
Puglia 6
Basilicata 1
Calabria 4
Sicilia 8
Sardegna 3

Qual è il compito affidato a questi centri di supporto? Ottimizzare le risorse. Spesso mi raccontano una scuola acquisisce la stampante braille di un certo costo ecc. va via lo studente poi la stampante rimane lì, magari nella scuola a qualche km non viene fatto un acquisto per mancanza di fondi e magari si potrebbe riutilizzare la stampante braille di una scuola a qualche chilometro di distanza.

Fornire assistenza tecnica: io ero un giovane pischello - come lo sono ancora adesso -laureando in ingegneria elettronica; in effetti un po' il computer che non funziona, il collegamento mal funzionante, ed altri problemi tecnici, pongono in crisi un operatore non particolarmente avvezzo. Quindi il problema dell'assistenza tecnica è effettivamente reale. 

L'assistenza didattica, perché spesso, e questo lo ricordo da esperienze personali, mi si chiedeva "cosa si può fare con il computer?"! Mah, al massimo io posso essere un tecnico che ti configuro e ti realizzo qualche software, ma sei tu operatore che devi dirmi cosa devi fare, che percorso didattico-riabilitativo vuoi con le persone che segui. Quindi spesso c'è bisogno di fornire anche questo. E poi, lo si sa tutti, che spesso arriva l'ausilio, si fa il collaudo, l'ASL rilascia ecc. e poi magari finisce lì, non c'è tempo di quell'ora, due ore per dare un supporto e l'addestramento iniziale. Spesso rimane lì o spesso lo si sottoutilizza. 

Per curare la formazione degli operatori, sono stati istituiti proprio dei corsi di formazione. Anche il Ministero ha ben presente, magari possono sembrare anche piccole briciole, però sono ben coscienti che ci vuole un supporto economico per far decollare e per far funzionare un centro territoriale. Per cui è stato previsto uno stanziamento per ciascuno dei 75 centri. La somma può essere spesa solo per l'acquisto di attrezzature necessarie e per supporto alle scuole e non per le spese di funzionamento legate al personale. 

Il percorso di formazione di cui vi parlavo si è concluso a Montecatini in aula attrezzata ad opera di INDIRE con del materiale on line, una piattaforma di formazione on line, è stato rivolto a due operatori per ciascuno dei centri e ha coinvolto circa 180 insegnanti: è finito da qualche giorno, con l'ultimo modulo didattico per tre gruppi di insegnati. Ognuno aveva la sua postazione, poteva utilizzare gli ausili, poteva far domande agli esperti che venivano a spiegare dai sintetizzatori vocali, agli screen reader, ai vari software e ai vari prodotti. 
Nel progetto ministeriale c'è anche il fatto di considerare se alcuni centri o alcune regioni non sono sufficientemente supportate da questo finanziamento per poi andare ad agire e fare ulteriori sostentamenti anche di tipo economico. Rimane poi un servizio di supporto affidato all'INDIRE.

Per organizzare attività di formazione e addestramento locale ad opera di ciascun centro poi ci sono degli ulteriori finanziamenti rivolti e forniti a insegnanti, operatori, studenti e genitori nel territorio.

Siccome poi si parla di Ministero dell'Istruzione ecc., la competenza e la progettazione regionale interessa le singole direzioni regionali di tutte le regioni di Italia. 

Andiamo un po' più in dettaglio a vedere come è articolato il progetto. Il progetto Nuove tecnologie e disabilità è suddiviso in 7 linee. 

Una è sulla ricerca delle tecnologie già disponibili e sulle esperienze condotte nel mondo della scuola, poi darò dettagli maggiori. 

La seconda azione è la realizzazione di un sistema, di una piattaforma per condividere e gestire le conoscenze sulla materia.

La terza azione è dedicata all'accessibilità del software didattico.

L'azione 4 e l'azione 5 invece pongono l'attenzione sulla formazione e sulla costituzione nel territorio dei centri di supporto territoriale.

L'azione 6 invece riguarda i progetti di ricerca e di innovazione nell'ambito di nuove tecnologie e disabilità.

La settima azione è invece confinata a livello anche di qualche regione, Emilia Romagna in testa e altre, su interventi per alunni con dislessia.

Vediamo qualche dettaglio in più sulle varie azioni.

L'azione 1 mira a raccogliere ogni informazione possibile sulle migliori pratiche o su strumenti, processi, esperienze relativamente all'uso delle tecnologie nel mondo della scuola. E' stato preparato un bando ad hoc, l'azione è affidata all'INDIRE da parte della direzione generale dello studente. Il 20 giugno si è conclusa la prima fase: sono state presentate 127 esperienze delle scuole. Ne sono state approvate 25, ognuna anche con un piccolo contributo economico. A qualcuna di queste 25 è stato dato un contributo in più affinché ad esempio portassero delle migliorie. Faccio un esempio: se una scuola aveva fatto un software, un processo in Power Point interessante ecc., che però magari non era né accessibile o serviva un piccolo manuale d'uso ecc., la commissione ha valutato di incentivare le buone esperienze al fine di renderle maggiormente diffusibili.

Il 20 ottobre, un mese fa, si è conclusa la seconda fase con circa 358 esperienze presentate.

Vediamo la seconda azione. Partiamo da questo concetto: ci sono molte sorgenti informative nel territorio, molte esperienze delle scuole, molte best practice, il fine è quello di realizzare una piattaforma tecnologica, una sorta di portale, in cui si possa raccogliere le informazioni. Paradossalmente anche integrandolo con altri sistemi in rete, quindi ad esempio il portale SIVA sulle tecnologie assistive.

Le azioni 1 e 2 sono affidate all'INDIRE e hanno l'obiettivo di potenziare Handitecno. Come sarà? Siamo alle prime fasi del ragionamento. L'idea è: di tutto il materiale che c'è, relazioni, esperienze, materiale in word, demo di prodotti, link interessanti ecc., raggiungibili attraverso varie modalità di ricerca - per parola libera e per ricerca guidata visto che ciascun item di conoscenza è classificato in base al tipo di disabilità cui afferisce, che tipo di classe, materia scolastica, target di utilizzatore. L'idea è poi in varie modalità, anche con la ricerca semantica, con un testo libero di richiesta poter fornire una soluzione che in una concezione un po' ambiziosa, ma anche effettivamente realizzabile, non vuole altro che proporre - attraverso l'evoluzione della piattaforma Handitecno - una serie di suggerimenti dalla pletora di esperienze del software disponibile ecc., in modo che si possa configurare una proposta di soluzione. Certo, questo poi deve essere calato attraverso l'insegnante, la famiglia e gli operatori strettamente vicini a chi ne ha necessità, con il supporto anche di una consulenza per posta elettronica attraverso un telesportello. 

L'azione 3 è relativa all'accessibilità del software didattico. Vuole sensibilizzare e informare le scuole, promuovere esperienze innovative, attivare un servizio informativo e focalizzarsi sulla valutazione del software soprattutto in commercio. Questa azione è stata affidata all'Istituto delle Tecnologie Didattiche del C.N.R. di Genova.

La 4 affidata alle Direzioni Regionali. La 4 e la 5 sono state focalizzate sulla formazione e l'istituzione dei centri territoriali.

Le varie azioni sono state già affidate, l'unica azione non ancora garantita da un bando che deve ancora uscire, speriamo esca presto entro la fine dell'anno, è l'azione 6, l'azione legata ai progetti di ricerca per l'innovazione. Quindi si vorrebbe individuare soluzioni efficaci relative all'uso delle tecnologie in alcune specifiche attività scolastiche, elaborare strumenti anche automatici per convertire o personalizzare i libri di testo in formato digitale rispondendo alle norme di accessibilità della legge Stanca, oppure elaborare strategie innovative per migliorare, sempre per mezzo delle tecnologie, il coinvolgimento degli alunni con disabilità in tutte le attività scolastiche. Ha un finanziamento cospicuo, è 1.700.000 euro, dedicato proprio all'azione 6.

Queste slide sono di qualche mese fa, la scritta "a breve uscirà il bando" è ancora valida, nel senso che le ultime notizie danno che entro il 2006 si potrà avere il bando su cui poi fare i progetti. E qui mi avvio alla conclusione.

L'azione 7 come annunciavo prima è legata strettamente alla formazione per i referenti dei vari istituti sui disturbi specifici di apprendimento legati soprattutto alla dislessia. Anche l'azione 7 è affidata all'INDIRE che mette a disposizione la sua piattaforma Dislessia Punto Edu.

Questo è il quadro completo delle varie azioni, come vedete, un 12% sulla parte di realizzazione del portale della conoscenza, un 3% sull'accessibilità, la grossa parte sul creare la rete e fare formazione, un quarto circa per i progetti di ricerca e un 3% per l'azione sulla dislessia.

Vi ringrazio, spero di avervi dato un quadro di quello che sta cambiando almeno in questo frangente nel mondo della scuola. Sono a disposizione poi per qualsiasi approfondimento.

Grazie.

 

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