L'Istituto comprensivo Pertini di Ovada continua la sperimentazione delle TIC nella didattica con bambini con gravi disabilità, nella convinzione più volte confermata dai fatti che da ogni persona si possono ottenere progressi molto importanti nell'apprendimento, nell'autonomia e nella comunicazione.
Nella Sindrome di Rett, patologia genetica che colpisce le bambine dalla nascita, l'utilizzo del computer sta muovendo i primi passi. Come documentato in un articolo recentemente apparso su ViviRett (periodico dell'Associazione genitori delle bambine Rett) i tentativi di accrescere il contatto oculare, la possibilità di interagire con il computer attraverso il touch screen, la crescita dell'attenzione e della motivazione sembrano dare risultati positivi.
Valeria ha 12 anni e partecipa da cinque al laboratorio "Psicosi, autismo, sindrome di Rett e multimedialità" con altri tre ragazzi. Inoltre, su iniziativa dell'associazione di volontariato "Vedrai..." , sviluppa una costante e consistente attività individualizzata al computer.
La proposta principale è quella delle pagine ipermediali, raccolte in quaderni dai titoli eloquenti: Ti guardo,sai; Alfabeto, Colori, Valeria canta, Giorno e notte; Il mio corpo; I mei vestiti; La mia casetta; Solo risate; A studiare.
La bambina via via ha accresciuto il proprio interesse per l'attività al computer. Negli anni ha lasciato l'utilizzo delle mani per interagire con il touch screen o con il sensore, indirizzandosi invece verso l'utilizzo della fronte e della testa per fornire input al computer. Il riascolto di messaggi dell'insegnante o di musiche collegate a immagini desta grande attenzione. Gli argomenti alternano aspetti della propria vita personale a oggetti e ambienti che interagiscono con la bambina. La presenza ad Handimatica vorrebbe essere anche una sorta di censimento di scuole o centri che stanno cercando di utilizzare l'informatica in presenza di questa grave patologia.