ABSTRACT
Viene
presentata l'esperienza in atto da tre anni di un laboratorio per l¹utilizzo
delle tecnologie informatiche e della multimedialità con soggetti
psicotici e autistici.
Collaborano:
il Centro Nuove tecnologie per l'integrazione Hanna del Comune di Ovada,
il Servizio di neuropsichiatria infantile dell¹ASL 22, il Centro diurno
Lo Zainetto, il Consorzio per i servizi socioassistenziali.
Il
laboratorio riguarda due ragazzi con psicosi disintegrativa della
personalità, frequentanti il Centro diurno; un bambino con diagnosi di
autismo; una bambina con Sindrome di Rett. Nell'incontro settimanale le
tecnologie assumono il ruolo centrale: con percorsi individualizzati si
passa dalla gestione spesso stereotipata del software specialistico alla
costruzione di semplici pagine ipermediali nel computer.
E¹ stato
e resta preliminare stabilire un rapporto di interazione costruttiva tra
il soggetto e il computer, con i suoi vari pulsanti, tastiere, mouse,
periferiche. Per questa attività di ³approccio² possono essere utili
software didattici sotto forma di gioco che stimolino più canali
comunicativi nel bambino e che lascino possibilità di operare in
autonomia dall¹adulto.
Rispetto
alle stereotipie del linguaggio scritto, spesso ridondanti nei due
ragazzi psicotici, il computer si é dimostrato assai utile per limitare
soprattutto le disgrafie e talora anche le disortografie. I due
bambini invece non conoscono ancora l'alfabeto scritto, anche perché il
bambino si limita all'uso delle vocali mentre la bambina é
completamente afasica.
Il
progetto a cui si é dato priorità é quello della costruzione di
pagine ipertestuali e ipermediali: si tratta di utilizzare il computer
come un quaderno aperto, un foglio interattivo su cui collocare
immagini, inserire registrazioni audio e musiche, eventualmente brevi
video; su cui scrivere brevi testi, se si possiede una minima conoscenza
dell'alfabeto; soprattutto con cui interagire attraverso il mouse o
sistemi tecnologici che lo sostituiscano.
Questo
quaderno elettronico aperto é risultato essere un luogo di stabilità,
di identità nell'apprendimento. Desta attenzione per il suo intreccio
di canali comunicativi; fornisce al bambino la percezione di
produrre qualcosa di utile a livello scolastico; crea un luogo di
memoria da ripercorrere ripetutissime volte, sviluppando così
riflessioni e nuove elaborazioni.
Una
descrizione maggiormente approfondita delle attività svolte é
contenuta nel Quaderno 4 del Centro Hanna.