Quando è difficile imparare a leggere:
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a cura di: Parole chiave Insegnamento lettura-scrittura, uso del metodo globale relativo misto, uso del computer. In questa relazione è illustrata la metodologia dinsegnamento della lettura e scrittura col metodo" globale relativo misto "e con lintegrazione del computer. Tale metodo è stato proposto più volte dalla sottoscritta a tutta la classe compresi i bambini che presentavano disturbi negli apprendimenti. La sua applicazione è risultata facilitante e gratificante per tutti.
Introduzione Come pedagogista ma soprattutto come insegnante ho avuto più volte loccasione di insegnare a leggere e a scrivere ai bambini della prima classe elementare. Come riferiscono le statistiche anchio ho riscontrato la classica situazione in cui tre o quattro alunni presentano difficoltà nella letto- scrittura fin dai primi giorni di scuola. Poiché il linguaggio scritto deve essere appreso, per acquisire un tale strumento è indispensabile possedere una serie di pre - requisiti legati alle competenze logiche sullo spazio circoscritto, alla seriazione, alla direzione e alla simbolizzazione. Se questi concetti non sono presenti emergono una serie di difficoltà dovute allimmaturità delle competenze che spesso non possiedono. Succede spesso, infatti, che ci siano bambini che presentano maggiori difficoltà nellorientamento spazio temporale e nella discriminazione delle forme oppure nella percezione uditiva e visiva, nella coordinazione oculo - manuale e nella riproduzione sequenziale. Per gli studi seguiti e per esperienza personale molti di questi saranno poi coloro che evidenzieranno difficoltà più o meno gravi nellapprendimento della lettura e scrittura. Infatti, dallesame dei loro primi lavori si possono facilmente vedere dei tracciati molto irregolari e dei prodotti molto pasticciati per lo sforzo nel dover procedere da sinistra verso destra o a riprodurre gli anelli in senso sinistro- giro. Capita, inoltre che presentino difficoltà nelle pressione oppure che non abbiano abitudini neuromotorie ben definite e quindi scrivono un po' con la destra e un po' con la sinistra.
A questo punto il lavoro si differenzia e lapplicazione strumentale avviene su più fronti.
Queste saranno rese via via più difficoltose tenendo conto costantemente delle tecniche di prompting: intervenendo cioè con comportamenti che predispongano al superamento delle difficoltà e al rinforzo positivo. Queste sono integrate da ulteriori lavori manuali e dalluso delle diverse tecniche pittoriche utili per migliorare le competenze grafo- motorie, il ritmo e la seriazione. Tale metodo si ispira al metodo globale del Mialaret ma ben presto se ne distacca in quanto questultimo prevede un procedimento ed unapplicazione troppo lunga che finirebbe col danneggiare sia le attese dei bambini sia quelle dei genitori, i quali frequentemente vivono anchessi le ansie sui progressi dei propri figli. Pensato dallautore come un metodo rispettoso dei tempi di maturazione del bambino per unapplicazione rigorosa richiede un periodo molto lungo di apprendimento anche per i bambini che non presentano tali disturbi. Il metodo analitico, invece, pone subito il bambino dislessico o disgrafico di fronte alla sua difficoltà che inizialmente è quella di non riconoscere determinati grafemi e di scambiarne lorientamento mettendolo davanti alla sua difficoltà che è quella di non saper riprodurre il modello proposto in modo esatto. E risaputo, infatti, che scambia ripetutamente la "p" con la" b" e la "d"; la "f" con la "v", la "a" con la "o". Questultimo lo pone subito davanti ad una serie di applicazioni negative e di prodotti pasticciati. Lesperienza mi ha insegnato che il metodo più efficace risulta il "metodo globale relativo misto" Partendo dal vissuto del soggetto si compongono delle frasi dalle quali sono enucleate alcune parole. Le stesse parole devono servire da modello per trovarne altre che abbiano sillabe uguali. Si potrà perciò continuare con un gioco di composizione e scomposizione delle parole che per il bambino risulta molto gratificante. Allimprovviso quasi per magia, si accorge di saper leggere e scrivere brevi parole e frasi; risulta così una scoperta che li riempie di gioia.
Itinerario didattico 1) fase Inizio il lavoro presentando alcune frasi che saranno scritte alla lavagna e su strisce di carta; queste dovranno scaturire da tutto ciò di cui si è parlato, dalle loro emozioni, o gioie. Saranno applicate alle pareti e i bambini dovranno leggerle allunisono e scriverle sul proprio quaderno per la durata di quindici o venti giorni. Linsegnante insieme agli alunni pronuncerà molto lentamente le parole quasi sillabando facendo scorrere lindice sotto le parole pronunciate tutte intere ma molto lentamente a voce alta facendo una piccola pausa fra una parola e laltra. Es. L a c a s a d i S a r a Inizialmente le frasi da scrivere alla lavagna non dovranno contenere i digrammi o sillabe anomale, al fine di facilitare al massimo lunione consonante vocale.
2) fase Subito dopo la lettura individuale sarà eseguita ad alta voce, alla lavagna o su carte applicate alle pareti. Si procede per altri dieci o quindici giorni con la copia delle frasi sul quaderno o di autodettato di parole sempre e solo con luso dello stampato maiuscolo. Questa fase sarà completata con la lettura delle frasi scritte sul quaderno e autodettate. Successivamente ogni frase diventerà oggetto di composizione e ricomposizione della frase per dare avvio alla memorizzazione, al riconoscimento e allanalisi stessa della frase. Ogni bambino dovrà avere la sua busta con le sue striscioline da scrivere, leggere e poi separare prima con una barra verticale e poi con le forbici. Le parole mescolate dovranno essere riconosciute e poi posizionate per la ricomposizione. Il divertimento continua con il gioco del domino: si analizzano le parti simili delle parole: casa-sale, remo-more, rete-tetto, etc. così di seguito si formeranno parole sempre nuove. Questo gioco di composizione e riscomposizione delle parole per il bambino risulta molto gratificante. Allimprovviso quasi per magia, ogni bambino si accorge di saper leggere e scrivere brevi parole e frasi. Questa scoperta li riempie di gioia e alla domanda ,come hai fatto a imparare a leggere e a scrivere? Con tanta soddisfazione risponde: -da solo-. Solo quando i bambini avranno acquisito determinate abilità relative alla lettura e scrittura delle parole si potranno presentare i singoli grafemi o fonemi.
3) fase Questi ,infatti ,si differenziano in base alla posizione delle stanghette o dei cerchietti che li costituiscono: pensiamo alla p o alla b e alla d; alla f- o alla v- alla a oppure alla o. Il lavoro dovrà essere individualizzato e ogni bambino dovrà esercitarsi con luso dello stampato maiuscolo, minuscolo e col corsivo nel rispetto dei suoi tempi e delle sue difficoltà. Il passaggio al corsivo deve essere spontaneo, sarà il bambino stesso che lo userà quando si sente di poter padroneggiare la nuova situazione. La formazione delle parole dovrà avvenire inizialmente con le lettere staccate in modo tale che lui e gli altri possano leggere nella sua scrittura. Es. L a l a v a g n a è n e r a. Ogni grafema sarà staccato dallaltro e lattacco delle varie stanghette avverrà automaticamente quando il bambino si sentirà sicuro e potrà padroneggiarne luso. A questo punto tutti i bambini avranno imparato a leggere e a scrivere: alcuni correttamente e altri di meno. Per questi ultimi cè la frequenza della seconda elementare e luso del computer con i programmi adatti e con luso della video-scrittura. Nel corso della seconda con gradualità e sistematicità si possono presentare lortografia e la grammatica insieme agli altri obiettivi prescritti dai "Programmi ministeriali". La metodologia dinsegnamento appena descritta ha permesso la realizzazione del programma per P.C. "Il trenino magico"; "Il Drillo " "Il Cavallino" "Il topolino" "Il Canguro" Questo si propone di ridurre le difficoltà nei bambini con disturbi negli apprendimenti o nei bambini che presentano ritardi nel linguaggio parlato. "Ciò che conta è che lapprendimento si nutra di successi anche minimi". Saranno queste impercettibili percezioni del saper fare che costruiscono giorno dopo giorno la stima di sè e ogni ulteriore passo auto-istruzionale. "Linsuccesso per non essere letto come colpa dovrà morire fanciullo".
Bibliografia 1) G. Freinet, Lapprendimento della lingua secondo il metodo
naturale, Firenze1968, 2) A. Minio, Il coraggio come amore, come vita, come educazione, Spoleto, CePASA 1994 3) G.Casula, Perché per mio figlio è difficile imparare a leggere? in "Interprofessionalità"gennaio,1997,CePASA,Spoleto
(*) Per informazioni: |