ABSTRACT
L’impegno
dell’Università nei confronti dei disabili non dev’essere rivolto
solamente alla direzione dell’abbattimento delle barriere
architettoniche e del riconoscimento di agevolazioni economiche, ma anche
alla direzione di un sostegno diretto alla persona attraverso azioni
concrete destinate progressivamente ad arricchirsi ed affinarsi.
Il
principio di fondo su cui questo progetto dovrebbe fondarsi è che
l’integrazione dei disabili in ambito universitario si pone innanzitutto
come un problema di diritto e di civiltà. Per il principio delle pari
opportunità che è stato e continua ad essere oggi un argomento di
discussione e confronto, tutti devono essere messi in grado di realizzare
se stessi secondo le proprie potenzialità, questo vale per l’uomo
quanto per la donna, per un normodotato quanto per un disabile.
La
creazione di una nuova cultura della disabilità parte anche dalle
Università, dove le persone si formano professionalmente ed umanamente e
dove si vivono intense relazioni sociali.
La
Corte Costituzionale, con una sentenza del 1987, ha introdotto un
nuovo concetto di continuità educativa che ha agevolato e ha permesso di
sostenere l'accesso alla scuola secondaria superiore ai disabili più
gravi: ciò ha consentito anche maggiori opportunità educative per coloro
che avrebbero conseguito il diploma e quindi la possibilità di proseguire
negli studi universitari. Sempre
più disabili fisici, motori e sensoriali, conseguono il diploma e si
iscrivono all’Università.
Con
la legge quadro 104 del 1992 il legislatore italiano ha fissato alcune
norme per l’assistenza e l’integrazione delle persone handicappate, in
base a tale normativa le Università devono dotarsi di attrezzature
tecniche e sussidi didattici nonché di ogni altra forma di ausilio
tecnico e programmare interventi adeguati sia ai bisogni della persona sia
alla peculiarità del piano di studi individuale. La legge 17/99 ha poi
fornito finanziamenti e nuove direttive specifiche agli Atenei. Si
tratta quindi solo di attuare il diritto allo studio di queste persone, di
garantire loro niente di più di quello che la legge già prevede ed
impone a qualsiasi struttura universitaria.
La
realtà attuale però dimostra che la probelmatica è ancora vissuta in
modo marginale, gli interventi rivolti ai disabili sono suscitati
dall’emergenza o rivolti ai problemi dell’assistenza piuttosto che ad
un modello di intervento sperimentale a beneficio di un miglioramento
qualitativo e quantitativo dell’intervento formativo universitario.
Sembra
evidente che questa cultura della disabilità stenti a progredire, forse
anche per l’assenza di cooperazione tra le diverse università, fra le
università e le varie associazioni per disabili, fra le università e gli
enti per il diritto allo studio. Lo scambio di informazioni, esperienze e
procedure stimolerebbe tutti gli Atenei a rendere applicativa la normativa
per rispondere in modo adeguato alle esigenze degli studenti disabili nel
loro percorso formativo universitario, offrendo loro pari opportunità di
formazione, di studio e di ricerca rimuovendo gli ostacoli materiali ed
immateriali che si sovrappongono al pieno riconoscimento della persona.
La
presenza fisica del disabile negli edifici universitari può essere
disagevole anche per motivi indipendenti dalle barriere architettoniche o
dalla mancanza di servizi di trasporto (problemi di salute, lontananza del
luogo di residenza dalla sede universitaria, esigenze particolari).
La
formazione a distanza, per la particolarità del modello formativo
(assenza di obblighi di presenza in sede, lezioni frontali sostituite da
lezioni videoregistrate, materiale di supporto in formato elettronico,
supporto da parte dei docenti e dei tutori via telefono/fax/e-mail,
possibilità di espletare tutte le pratiche burocratiche a distanza,
possibilità di sostenere gli esami in remoto) offre un’opportunità
unica nel suo genere per gli studenti disabili, grazie alla mancanza di
vincoli logistici e temporali e all’utilizzo delle nuove tecnologie per
la fruizione dei servizi didattici.
Il
Ce.Te.M. (Centro per i serivizi Teledidattici e Multimediali) del
Politecnico di Torino è nato nel 1997 per gestire le attività e le
iniziative legate alla formazione a distanza, in particolare corsi
universitari a distanza (in collaborazione col consorzio Nettuno), attività
di sperimentazione e laboratori di produzione televisiva e multimediale.
La
struttura del progetto si basa su due modalità di insegnamento: quella a
distanza, impiegata per le videoconferenze e le lezioni accademiche
trasmesse tutti i giorni da RAIDUE e RAISAT-NETTUNO, per il tutoraggio
(tramite telefono, video/audio e computer conferenza, Internet, fax,
e-mail) e per le esercitazioni (tramite materiale e software multimediale,
laboratori virtuali, Internet); e quella tradizionale: colloqui con i
docenti e con i tutor, momenti di attività pratiche e seminariali,
incontri tra docenti e gruppi di studenti.
Lo
studente interessato a seguire corsi a distanza si iscrive regolarmente
all’Università e, contemporaneamente, a una “Università virtuale”
che mette a disposizione materiali (dispense, videocassette, CD...) per
poter seguire i corsi a distanza .
Quest’organizzazione,
insieme alle possibilità offerte da Internet e agli strumenti interattivi
resi disponibili dalla tecnologia, permette di venire facilmente incontro
alle esigenze di coloro che intendono gestire autonomanente il proprio
perscorso di studi, degli studenti lavoratori, dei residenti in località
lontane dalla sedi universitarie, dei portatori di handicap.
Per
quanto riguarda la categoria degli studenti disabili, nel corso del tempo
il Ce.Te.M. ha elaborato una serie di interventi mirati a rendere loro più
accessibili i servizi.
Oltre
alla possibilità di usufruire dell’esonero totale delle tasse e di
essere affiancati da studenti part time, i disabili iscritti,
impossibilitati a lasciare il proprio domicilio, possono sostenere gli
esami in remoto. Nel settembre del 1999 i Consigli di Settore dei Corsi a
Distanza hanno infatti stilato un regolamento che è stato successivamente
approvato dalle Facoltà e che permette l’esaminazione dei candidati in
remoto, ossia senza che la Commissione esaminatrice e il candidato si
trovino fisicamente nello stesso luogo.
Attualmente
sono tre gli studenti iscritti ai corsi a distanza del Politecnico che si
avvalgono di questa possibilità:
-
Paolo
è iscritto al corso di DUD (Diploma Universitario a Distanza) in Ing.
Meccanica dall’anno accademico 1999/200. Lo studente era
precedentemente iscritto (dal 1996) all’Università di Padova, ha
effettuato il trasferimento presso il nostro Ateneo nel 1999 in
seguito ad un incidente stradale che lo ha reso tetraplegico.
Residente a Castelfranco Veneto, per le sue precarie condizioni di
salute, non può allontanarsi dal proprio domicilio e svolge quindi
gli esami in remoto. Finora ha sostenuto 7 esami.
-
Giuseppe
è iscritto al corso di Laurea a Distanza in Ing. Informatica
dall’anno accademico 2000/2001. Lo studente è affetto da una grave
forma di spasticismo. Residente a Ventimiglia è
supportato dal centro SPES di Ventimiglia, un’associazione di
familiare e amici volontari che segue i ragazzi handicappati nel loro
inserimento lavorativo o nel loro percorso scolastico. Non ha
autonomia di movimento nè di parola, ma riesce ad utilizzare, seppur
con qualche difficoltà, un PC. Finora ha sostentuo 2 esami.
-
Gianpietro
è iscritto al corso di Laure a Distanza in Ing. Informatica
dall’anno accademico 2000/2001. Lo studente, iscritto presso il
Centro di Ascolto di Scano di Montiferro, è afflitto da neuropatia
motoria con plegia agli arti superiori. Finora ha sostenuto 7 esami
Il
Ce.Te.M. attua inoltre un servizio di individuazione e acquisizione degli
ausili informatici (hardware e software) che possono agevolare lo studente
disabile nell’uso del computer, allo scopo di potenziare la
comunicazione, in situazioni di difficoltà verbale e grafo-motorio.
Si
consideri che per lo studio a distanza è indispensabile l’utilizzo del
PC, in quanto il 90% dei servizi sono fruibili in rete.
La
postazione personalizzata può essere allestita presso il domicilio dello
studente (nel caso in cui sia impossibilitato
a frequentare la struttura, risieda in altra regione, abbia la
necessità di sostenere gli esami in remoto), o presso il Politecnico
stesso nel caso in cui possa, ed intenda, frequentare la struttura.
La
formazione a distanza amplia notevolmente le possibilità di formazione di
un disabile, soprattutto se si tratta di una persona con difficoltà a
spostarsi da casa o da un ospedale.
Si
apre in questo modo un ampio ventaglio di opportunità non solo legate
all’ambito didattico, ma anche legate al settore lavorativo.